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Studenti

Il successo della Missa Ducalis di Jacopo Tomadini a Udine, Spilimbergo e Gemona

A conclusione del ciclo di tre concerti sinfonico-corali, dedicati alla Missa Ducalis in otto parti per soli, coro maschile e orchestra di Jacopo Tomadini e ambientati tra le fastose cornici architettoniche del Duomo di Udine, Duomo di Spilimbergo e Duomo di Gemona, il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine sottolinea l’importanza di un progetto senza precedenti nella sua lunga attività di produzione concertistica, sia per quanto riguarda l’inedita sinergia tra istituzioni realizzata grazie al fondamentale ruolo svolto dall’Assessorato alle attività sportive e ricreative della Provincia di Udine, che in riferimento all’imponente organico corale e orchestrale coinvolto e alla scelta di un capolavoro della musica friulana dell’Ottocento, a sottolineare l’impegno profuso dal Conservatorio di Udine nella riscoperta, salvaguardia e valorizzazione del ricco patrimonio musicale locale, attività musicologica e concertistica destinata a solide prospettive future. Prossime alla pubblicazione in Compact Disc, le tre esecuzioni, applaudite da un pubblico numerosissimo, hanno visto le voci soliste di Luca Dordolo, Alessandro Cortello e Oscar Garrido, i cori di Lestizza, Cividale del Friuli, Aquileia e Spilimbergo, il maestro dei cori Luca Bonutti, gli artisti del coro del “Verdi” di Trieste e le orchestre del Conservatorio di Udine e “FVG Mitteleuropa” realizzare mirabilmente il pensiero interpretativo del maestro concertatore e direttore Walter Themel, volto ad armonizzare le diverse componenti stilistiche grazie alle quali l’ispirazione di Tomadini creò una delle sue più imponenti partiture: la festosità händeliana dei fugati, del Memor sit per l’Offertorio e dell’impetuoso Deo gratias conclusivo, costantemente riproposto come bis, la generosa e passionale cantabilità degli spunti solistici e la meditativa solennità di tante parentesi corali, che nel richiamo allo stile mottettistico rinascimentale ribadiscono la fedeltà di Tomadini a quegli ideali di rinnovamento della musica liturgica dei quali fu tra i primi convinti sostenitori in Europa.